Buongiorno a tutti cari lettori, il post di oggi non sarà particolarmente lungo ma servirà per descrivere un enzima che ho citato già nei post precedenti; bene bene iniziamo !
Questo genere di
reazione enzimatica è chiamata reazione ping pong e risponde alla cinetica di
Michaelis
Questo enzima è
un esterina proteasi, agisce a livello digestivo nei mammiferi e il suo compito
è quello di idrolizzare i legami peptidici delle proteine ingerite.
Questo tipo di
proteine si avvale di 3 amminoacidi che formano il sito attivo in cui la
reazione avviene e sono: Acido aspartico,
Istidina e Serina
L’enzima compie
la sua funzione catalitica e idrolitica sulla proteina in corrispondenza della
fenilalanina, in quel punto l’enzima si lega e scinde il peptide.
La reazione di
idrolisi è termodinamicamente favorita,
ma cineticamente sarebbe troppo lenta.
LA REAZIONE:
ALCUNE PARTICOLARITà:
Alcune
particolarità di questo enzima stanno nello studiare gli amminoacidi che
compongono il sito attivo e non solo; la lisina da sola non è in grado di
strappare l’idrogeno alla seria e trasformarla nell’alcolato, una base molto
forte, ma la presenza dell’aspartato in posizione 102 rende ciò possibile,
inoltre l’aspartato rende anche la serina un miglior nucleofilo che è cosi in
grado di attaccare il carbonio del legame peptidico.
L’ossigeno legato
con doppio legame al gruppo carbossilico durante il processo si carica
negativamente, come si sa una separazione di carica maggiore è causa di
instabilità, per questo esiste un'altra cavità vicino alla triade catalitica,
formata dal azoto della serina e da una glicina chiamata cavità ossianionica
che stabilizza la carica negativa dell’ossigeno.
In generale la
chimotrepsina scinde legami esteri, ciò permette di studiarne la reazione
mediante l’utilizzo di un cromoforo, il p-nitrofenilacetato, che reagendo con
l’enzima forma acido acetico e
p-nitrofenolo.
Il p-nitrofenolo
è di colore giallo mentre il p-nitrofenilacetato è bianco, quindi più la
reazione va avanti e più la nostra soluzione si colora di giallo.
Questa
colorazione ci permette fare un analisi spettrofotometrica e capire la
concentrazione di p-nitrofenolo che si è formato in un lasso di tempo
il grafico
riporta la concentrazione di p-nitrofenolo nel tempo, la prima parte del
grafico è chiamata fase esplosiva, in questa parte l’enzima svolge il suo primo
ciclo catalitico e lega con il substrato, e esegue la prima parte della
reazione formando il p-nitrofenolo, che colora di giallo la soluzione,
successivamente la reazione non è conclusa, perche l’enzima deve fare uscire
l’acido acetico con inserzione di acqua, questa è la fase più lenta e qui
quindi abbiamo l’inizio di una fase stazionante, la velocità di reazione della
fase stazionanate è quella che prevarrà per il resto della reazione anche se il
passaggio iniziale è più veloce, ciò che determina la velocità globale della
reazione è sempre il passaggio più lento.
La cellula può
bloccare l’azione della chimotrepsina mediante l’utilizzo di un inibitore, l’inibitore tetraedrico si
posizione nella cavità del sito attivo e facendo legami covalenti stabili con
la struttura ne inibisce la capacità di reazione con substrati, da qui il
destino di questo enzima è quello di essere degradato nei suoi amminoacidi
componenti per un futuro riciclo.
La chimotripsina
è un enzima digerente, quindi ne servono
grandi quantità visto il numero di proteine ingerite, per questo la
cellula ne produce un po’ anche se non c’e ne bisogno al momento e le lascia
inattive fino a che non servono.
La proteina
inattiva della chimotrepsina prende il nome di chimotrepsinogeno e per
attivarlo è necessaria un'altra proteasi che tagli il chimotrepsinogeno in
posizione tra gli amminoacidi 15 e 16, il taglio provoca un cambiamento della
conformazione della struttura che lo fa diventare un enzima attivo a tutti gli
effetti.
(la chimotrepsina
può subire un ulteriore taglio, che non fa cambiare l’efficienza dell’enzima).
La capacità di
attivare un enzima mediante l’uso di proteasi è una prerogativa esclusiva di
celule eucariotiche di organismo pluricellulari.
Bene ho concluso, credo che nel prossimo post pubblicherò il meccanismo di funzione della lisozima, al prossimo post !
CHIMOTREPSINA
Reviewed by Stefano
on
15:39
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