Buongiorno miei cari lettori, da adesso fino ai prossimi giorni voglio introdurre qualche lezione sull'elettrochimica spiegata non troppo approfonditamente, ma utile per quegli studenti che devono affrontare l'argomento. Buona lettura :)
*premetto che sono appunti miei scritti di mio pugni, spero che siano scritti in un italiano il più corretto possibile
L’elettrochimica e l‘ equazione di
Nernst:
Durante la seconda rivoluzione industriale, abbiamo visto che
nascono centrali idroelettriche per la produzione di corrente elettrica, che
quindi comincia a prendere piede in tutte le città e utilizzata per far
funzionare le nuovi scoperte del secolo. Lo studio , già precedentemente
iniziato da volta alla fine del 1700,
venne notevolmente approfondito durante la fine del 1800, e divenne presto una
nuova branca della chimica chiamata per l’appunto elettrochimica.
L’elettrochimica studia le relazioni tra le due forme di
energia che vengono coinvolte nelle reazioni di ossidoriduzione, cioè l’energia
chimica e l’energia elettrica. Infatti, in questi processi, s verifica al tempo
stesso sia la trasformazione della materia e quindi viene messa in gioco
energia chimica, sia il trasferimento di cariche elettriche da una specie
chimica ad un’altra, per cui viene messa in gioco energia elettrica.
Questa branca della chimica nacque con le esperienze di
Alessandro volta che per primo ha realizzato la trasformazione dell’energia chimica in energia elettrica.
La legge base che si utilizza nell’elettrochimica è
L’equazione di Nernst:
E = E°– RT/nF ln [Rid]/[Ox]
L'equazione di Nernst
esprime il potenziale d'elettrodo (E),
relativamente al potenziale d'elettrodo standard (E0), di una coppia di elettrodi o di una
semielemento di un pila. In altre parole serve per calcolare il potenziale
dell'elettrodo in condizioni diverse da quelle standard. Questa è una legge
limite, infatti vale solo per situazioni
di equilibrio ( ovvero quasi mai ). In una analisi potenziometrica, è prevista
la chiusura del circuito, quindi siamo all’equilibrio ( non a quello
termodinamico) , per cui possiamo usare la legge base di Nernst. Questa legge,
è possibile ricavarla semplicemente dalla legge di van’t Hoff.
Consideriamo la reazione:
Men+ + ne-à Me
Applichiamo l’equazione di Van’t Hoff e otteniamo:
ΔG=
ΔG0 + RT ln [prodotti]/[reagenti]
la variazione di energia libera, è uguale al lavoro utile
scambiato nel processo, e poiché una forma di lavoro utile è quella elettrica,
possiamo facilmente ricavarla dal prodotto della carica elettrica totale (q) per la d.d.p (V).Arrivati a questo prodotto è possibile sostituire a V il potenziale dell’elettrodo, mentre a q la carica elettrica totale nF
ottenendo: ΔG= - nFE , che sostituiremo nell’equazione di van’t hoff ottenendo:
- nFE = ΔG0 + RT ln [prodotti]/[reagenti]
nFE = -ΔG0
- RT ln [prodotti]/[reagenti] ( cambiando segno)
Ricaviamo il potenziale:
E = -ΔG0/nF – RT/nF ln [prodotti]/[reagenti]
Nel secondo membro il termine -ΔG0/nF è uguale al
potenziale standard E0, essendo che ΔG0 di una data
reazione dipende solo dalla temperatura, e che sia n che F sono due costanti, è
possibile ottenere in tal modo anche il potenziale standard di una reazione
alla temperatura di 25°C. Sostituendolo nell’equazione si ottiene:
E = E0 – RT/nF ln [prodotti]/[reagenti]
L’equazione che abbiamo cosi ottenuto è nota come equazione
di Nernst.
LEZIONE 1 CHIMICA
Reviewed by Stefano
on
22:09
Rating:
Nessun commento:
questo post ti è stato utile? lasciami un commento