I TUMORI


Un estratto bello concentrato sui tumori, proveniente dai miei appunti, è un analisi fatta esclusivamente in ambito patologico

TUMORI
Un tumore è una massa abnorme cresciuta in modo incontrollabile in una regione del corpo.
Il termine tumore è generalizzato, infatti con il termine tumore si descrive l’aspetto macroscopico, cioè il fenomeno della tumefazione visibile come massa gonfia.
Con il termine tumore non si intende se esso sia maligno o benigno
Il termine neoplasia, invece sta a significare nuova massa, quindi intende una massa cellulare cresciuta senza controllo e in modo autonomo dal resto del sistema corporeo.

Con lo studio dei tumori, non è possibile generalizzare, infatti non esiste un modello unico di tumore, ma molti diversi modelli di tumori che sono determinati da geni espressi eccessivamente (oncogeni) o geni essenziali soppressi (oncosopressori).

Perez:” non esiste modello generalizzato di tumore”

willis:”una neoplasia è una massa di tessuto che cresce sconfinatamente rispetto al resto del tessuto e persiste nella sua eccessività anche dopo che gli stimoli che l’hanno originata spariscono”

Majno:” un tumore è una massa afinalistica, atipica, autonoma e aggressiva”

Quando parliamo di carcinoma intendiamo un tumore maligno, cioè una massa che è cresciuta da un punto centrale  e tende a metastatizzare, cioè a e spendersi infiltrandosi anche negli altri tessuti.

l’oncologia è la scienza che studia i tumori.

SVILUPPO TUMORE
un tumore si sviluppa partendo da una singola cellula che subisce uno stimolo che la trasforma in una cellula tumorali.
Questa prima cellula inizia un processo di duplicazione che al contrario delle altre cellule nel tessuto sano non ha inibizione.
lo sviluppo clonale della cellula tumorale porta allo sviluppo di cellule sotto cloni che possono essere uguali o diverse dalla cellula originaria, questo è il motivo primario per cui alcuni tumori ritornano  o acquisiscono resistenze.
Prima che una cellula sia visibile ai raggi X la massa deve raggiungere un numero di cellule pari a dieci all’ottava, da questo piccola massa cellulare possono iniziare a svilupparsi anche metastasi che intaccano anche altri organi, alla fine se la massa tumorale raggiunge un numero di cellule pari a 10 alla dodicesima, circa 1kg, la morte per il paziente è certa (limite massimo per la tolleranza della vita).

FATTORI DELLO SVILUPPO DI UN TUMORE
  • differenziamento
  • segnali della proliferazione cellulare
  • segnali di morte cellulare
  • apporto di sangue e nutrimenti
  • incapacità di riparare danni al DNA
  • Mancata presenza del sistema immunitario
DIFFERENZA TRA TUMORI MALIGNI E BENIGNI

BENIGNI sono classificali solitamente son il suffisso oma
  • sviluppo lento per via delle mitosi più lente
  • mantenimento della morfologia cellulare (ben differenziati)
  • aumento della massa tumorale fino a uno stadio limite
  • massa tumorale compatta e non invasiva
  • non recidivano se sono asportati bene
  • a volte sono incapsulati (adenomi)

MALIGNI sono classificati generalmente antecedendo alla posizione del tumore la parola carcinoma o anche cancro
  • differenziamento perso, la matta tumorale si confonde con il tessuto sano
  • pleiomorfismo, forma e dimensioni non uguale
  • Crescita molto irregolare
  • Infiltrante, forma metastasi
  • senza capsula e lassi
  • possono recidivare e sono mortali se non curati
  • cachessi, degenerazione della componente organica di una struttura, porta alla mancata funzionalità di un organo



I Tumori possono partire da molte parti del nostro corpo e poi se maligni espandersi.
  • tessuti connettivi
  • tessuti epiteliali
  • tessuti nervosi
  • tessuti misti
  • tessuto muscolare

L 80% dei tumori è di carattere epiteliale, i più conosciuti sono i polipi, tumori di massa espansa a forma di clava incapsulata di carattere benigno, e il papilloma, tumore più grande per via di una replicazione più veloce ma è sempre un tumore classificato benigno.
Spesso in questi tumori, vengono rilasciati fattori che favoriscono l’angiogenesi che permettono di portare sangue e nutrimento a tutto il tumore.

I tessuti mesenchimali, sono tessuti connettivi embrionali e da questi tessuti si originano un alto numero di strutture e cellule come le cellule del sangue e tessuti  connettivi.
Il tumore di queste cellule prende il nome di sarcoma se maligno, un esempio è il fibrosarcoma, mixosarcoma, liposarcoma.
Esistono anche i tumori nella loro versione benigna come per esempio il fibroma, il mixoma e il lipoma.

TUMORI EMOLIFOPOIETICI
Leucemia, tumore originato dalla cellule staminali contenute nel midollo osseo, che provoca un blocco della maturazione delle cellule ematopoietiche e un aumento della proliferazione di queste cellule staminali.

Leucemia linfoblastica acuta, o infantile, si verifica dopo la nascita e avviene che nel midollo osseo le cellule staminali trasformate in cellule tumorali si moltiplicano a dismisura riversandosi nel torrente ematico, questo provoca grossi squilibri tra le quali la distruzione dei neutrofili e  la mancanza di una forma anche innata del S.I, che porta a gravi malattie  incurabili.

leucemia linfoblastica cronica, si verifica in età medio avanzata, non è fulminante come la LLA, le cellule della linea linfoide iniziano ad accumularsi nel midollo osseo e nel sangue provocando ancora squilibri e immunosopressione, inoltre l’acculo di questi piccoli linfociti B che sembrano privi di citoplasma ma che hanno un nucleo enorme provoca anche problemi vascolari e squilibri ematici.

Leucemia mieloide acuta;avviene quando le cellule della linea melodie iniziano a riprodursi in modo abnorme e nomalo, questo causa fenomeni emmoraggici  quando le cellule entrano in circolo

Leucemia mieloide Cronica; presenza di cellule granulopoietiche della linea melodie che si moltiplicano in modo anomalo e incontrollato che porta ad un elevata presenza di granulociti in circolo (sopratutto neutrofili)

I linfomi, hanno in comune con le leucemia che sono originati da cellule ematopoietiche che poi si trasformano differenziandosi in linfociti T e B, ma a differenza  delle leucemia che ha una preponderanza nel midollo per poi trasformasi in una malattia sistematiche che coinvolge l’intera circolazione sanguine, i linfomi sono più localizzati in un sito unico
il linfoma di Hodking è un linfoma che si stadia in un organo linfoide, dove abbiamo la presenza di cellule giganti chiamate reed-stenberg e da un infiltrato non tumorale formato da leucociti e linfociti richiamati da queste cellule giganti.
Il linfoma poi può estendersi a organi extra linfoidi in un secondo momento.
Il linfoma di hodking inizia in un organo linfoide sopra o sotto il diaframma, successivamente si espande sempre vicino al tumore iniziale  per poi completare l’espansione sia sopra che sotto la linea del diaframma, Alla fine in tumore metastatizza compiendo midollo osseo e fegato.


Questa classificazione dei tumori ha dei limiti, infatti essendo che non c’e un modello generalizzato di tumori non è possibile fare una classificazione univoca per ogni caso e inoltre non si hanno molte informazioni sulla fase di formazione di un tumore
-   L’agioma viene spesso scoperto in fase di autopsia nel fegato
-   il papilloma è benigno se a livello cutaneo ma se si sviluppa nella faringe causa soffocamento
  • L’adenocarcinoma se si verifica nella prostata da speranza di vita di molti anni nel pancreas di solo 3 mesi
  • tumore della cute
  • tumore testicolare

GRADAZIONE DEL TUMORE
é una classificazione che incide anche sullo stato di maligno o benigno di un tumore
si divide in 4 gradi.
Il grado primo indica un tumore ben differenziato, il secondo grado un tumore di medio differenziamento, il grado tre un tumore indifferenziato, e l’ultimo grado un tumore in cui è impossibile stabilire il grado di differenziamento.

STADIAZIONE TUMORI TNM

T= indica il tumore primario e le sue dimensioni T1—>T4
N= stato dei linfonodi nella regione del tumore N0—> N3
M= presenza di metastasi   M0 no metastasi M1 si metastasi

I tumori si originano da modificazioni di natura metaplasica, che prendono il nome di displasia, queste cellule sono controllate in un situ e iniziano a riprodursi senza segnali positivi e non rispettando i segnali negativi, questo porta a una massa e quindi a una neoplasia che poi appunto chiamiamo tumore, che può diventare metastasi se si infiltra nei tessuti.
La diagnosi di un tumore è fatte con molte tecniche cliniche, raggi X, biopsia e esplorazioni nella zona sospetta di tumore.


EPIDEMIOLOGIA DI UN TUMORE

Un tumore si sviluppa quando un agente oncogeno induce la trasformazione di una via biosintetica della cellula che induce a un proliramento incontrollato.
I tumori sono studiati sin dal 1800, e è visto che l’incidenza di certi tumori con certi abitudini o lavori era causa i tumori

esempio:
gli spazzini di camini che erano a contatto con la fuliggine erano soggetti al tumori testicolari

Nel 2014 sono stati visti e scoperti un altissimo numero di tipologie di tumori che colpiscono polmoni, fegato, cervello, ossa, cute ecc
La presenza di fumatori dal 1900 è aumentata molto, e con lei anche i casi di tumori registrati, inoltre le nove metodiche terapeutiche hanno praticamente tolto dall’appellativo mortale un alto numero di tumori, e molti altri invece vengono tenuti a bada con terapie come la chemio.

Statisticamente il cancro è il responsabile del 22% dei morti all’anno

I tumori hanno anche una base genetica, quindi è postille che si verifichino dei casi di tumori ereditari, dovuti a geni mutati che quindi vengono trasmetti, che possono essere dovuti a errori di riparazioni del DNA come fenomeni deletivi (esempio lo xeroterma pigmentoso).

é quindi giusto supporre che diverse etnia essendo vissute in ambienti estremamente diversi si abbiamo diverte recessività nei confronti dei tumori, infatti è visto che nei paesi più sviluppati la morte per tumori è maggiore che nei paesi del terzo mondo.

CAUSA DEI TUMORI
i tumori sono originati da agenti detti cancerogeni e che quindi portano alla formazione di neoplasie  (benigne o maligne)

fumo —> tumori faringei e polmonari

radiazioni U.V —> tumori cutanei

Gravidanza in età avanzata —>  tumori alla mammella o all’utero

iperalimentazione —> tumori al colon, mammella, fegato

Abuso di alcool —> tumore del fegato (adenocarcinoma)

benzene —> tessuto emapotoietico (linfomi)

I fattori di rischio elencati sono solo alcuni dei migliaia presenti, generalmente si classificano come:

fattori comportamentali 

fattori inquinamento industriale

Vennero fatti molti studi sulla carcinogenesi, dove venne indotta la formazione di neoplasie su pelle di topi da laboratorio.
Per indurre e creare una neoplasia era necessario che il topo entrasse in contatto prima con un iniziatore cancerogeno come il benzopirene, che provoca modificazioni nel DNA nel nucleo della cellula e poi entrare in contatto con un promotore, che favorisse la formazione del tumore e la sua manifestazione.


COMPOSTI CANCEROGENI
un composto tossico può non essere cancerogeno oppure essere un co-cancerogeno o cancerogeno.
La differenza tra i due è che un cancerogeno causa delle mutazioni nella cellula che la portano a diventare una neoplasia, un co-cancerogeno da solo non può trasformare una cellula in neoplasia, ma possiamo dire che catalizza la reazione se associato con un cancerogeno.

CANCEROGENI CHIMICI
i cancerogeni chimici sono delle sostanze che causano delle mutazioni del DNA e un loro accumulo con una mancata riparazione provoca la formazione di una cellula neoplastica.
Nel mondo vengono creata molte sostanza chimiche che possono essere considerate o meno cancerogene, per questo vengono fatti dei test per verificare la pericolosità cancerogena di una determinata sostanza.
  • vengono fatti dei test per stabilire a che concentrazione la sostanza è un cancerogeno
  • la dose per essere cancerogeno se non viene raggiunta non forma neoplasie
  • Se viene associato un co-cancerogeno la dose minima si abbassa
  • un cancerogeno è tale, nel uomo, negli animali e in cellule di cultura
  • l’azione di un cancerogeno può sommarsi a quello di un altro: sincanverogeno

il percorso che segue la formazione di una neoplasia parte dal cancerogeno che messo a contatto con la cellula ne provoca delle mutazioni e quindi lesioni al DNA, se queste lesioni vengono riparate la cellula torna alla normalità se le lesioni sono troppo gravi la cellula muore.
Se alla cellula viene aggiunto un co cancerogeno allora la sua vita prosegue, con il DNA definitivamente alterato, quindi la cellula perde il suo differenziamento diventando una cellula pre neoplasica, moltiplicandosi incontrollatamente si trasforma in una massa neoplastica maligna.

TIPO DI DANNI AD OPERA DI SOSTANZE CHIMICHE
Alchilazone
dimerizzazione
ossidazione
deamminazione
rottura di un laica o entrambe 
formazione di addotti

TEST DI AMES
il test di ames viene fatto per verificare la genotossicità di un composto chimico o farmacologico.
Partendo da una cultura ingegnerizzata di salmonella typhimonium  his-, quindi non capace di sintetizzare istidina, necessita di terreni his + per poter sopravvivere.
A questo genere di batterio però presenta altre mutazioni, che eliminano le catene polisaccaridi sulla membrana cellulare così da far entrare anche cancerogeni grandi e senza sistemi riparativi del DNA.
Il principio studierebbe se il sospetto composto mutageno è in grado di poter rendere il ceppo batterio in grado di crescere in terreni senza istidina, così da dimostrare che il composto ha causato una mutazione del genoma.
Il limite del test però riguarda il fatto che l’attore principale soggetto alle mutazioni è un batterio, che ha un DNA molto diverso da quello di essere umano, quindi spesso un mutageno che causa mutazioni nel batterio non causerebbe nel DNA umano.

Il discorso fatto per composti chimici lo si fa per i fattori comportamentali, più uno persevera con un determinato stile di vita più la probabilità di causarsi neoplasie aumenta sensibilmente.


INFEZIONI CANCEROSE
Anche batteri, e virus possono causare cancro negli esseri umani, ad esempio il batterio helicobacter pylori causa cancro allo stomaco (è difficilmente eliminabile infatti resiste in modo ottimale al pH dello stomaco), in generale molte forme di infiammazione cronica possono condurre a una formazione neoplastica.

Schistosoma—> carcinoma della vesciche
Opistorchis —> colangiocarcinoma e carcinoma epatico

I virus invece hanno un sistema differente, e solitamente possono dare fenomeno trasformate con trasformazioni acute o trasformazioni lente.
Nelle prime il virus contiene nel suo DNA un oncogeno, iperattivo che una volta entrato nell’DNA della cellula ospite la obbliga a una replicazione continua e formazione di neoplasie, nel secondo caso invece il virus attacca una sequenza del proprio DNA vicino a un protooncogeno  dell ospite attivando il processo di trasformazione.

epatite B e C—> tuomore al fegato
Virus EBV —> linfoma di burkit
papillomavirus—> papilloma


GENETICA DEI TUMORI
Un tumore si sviluppa quando la cellula perde il l’uso sulle vie di controllo della proliferazione e inizia a proliferare, perdendo la differenziazione iniziale, ad esempio uno strato di cellule monostratificate, se una di esse di trasforma in una cellula tumorale formerebbe uno strato pluristratificato.
Una cellula con il DNA mutato passa le mutazioni alle cellule figlie, per questo un tumore si espande facilmente, inoltre tra una popolazione clonale e l’altra possono intercorrere altre mutazioni che danno alla cellula caratteristiche aggiunte (esempio resistenze ai farmaci e ai trattamenti chemio)

Una cellula tumorale maligna deve avere:
  • vie apoptotiche silenziate
  • attivazione incontrollata delle vie proliferative
  • indiferenziamento dal tessuto originario
  • capacità di produrre angiogenesi
  • capacità di invadere altri tessuti

Visto che le cellule hanno nel loro genoma tutte queste vie biosintetiche appena elencate allora vuol dire che il tumore ha origine geniche.

Una cellula generalmente risente sempre di due segnali; uno stimolatori e uno inibitorio, se questi segnali sono equilibrati allora si mantiene una normale omeostasi, se i segnali invece non vengono equilibrati per un qualche motivo allora si causano displasie che portano a neoplasie maligne.
Inoltre sembra essere dimostrato che l’aumento della probabilità di avere dei tumori sia dipendente dall’invecchiamento, statisticamente è dimostrato che più l’età avanza più la probabilità di avere tumori aumenta sensibilmente.
i motivi possono essere:
  • accumulo di mutazioni.
  • minore efficienza dei sistemi di controllo che portano a degli squilibri.
Il cancro è una malattia post riproduttiva e quindi ha una pressione selettiva molto bassa.

una sola mutazione alla cellula non può causare un tumore.
(per convertire una cellula normale in un tumore sono necessarie 6-7 mutazioni) —> la provabilità che questo accada è molto bassa.

Generalmente una prima mutazione che porta a un aumento degli stimoli produttivi della mitosi porta ad avere una aumento proliferativo, ma che non può considerarsi neoplastico, ma questo però aumenta la probabilità di una mutazione in una cellula figlia, e con il passaggio da una generazione all’altra le mutazioni si accumulano e si scatena la neoplasia.

I tumori non sono ereditari.

DIAGNOSI
la formazione e la presenza di un tumore è determinato da una fase di latenza molto lunga, che costituisce il momento in cui la prima cellula tumorale inizia a proliferare, solo dopo che la massa ha raggiunto il peso di 1-10g il tumore è visibile ai raggi X
Tanto più il numero di cellule è alto e più veloce è l’aumento della massa tumorale

CAUSE:

cause esogene: AGENTI FISICI CHIMICI  E BIOLOGICI
cause endogene: SQUILIBRI ORMONALI, MALATTIE EREDITARIE, MUTAZIONI CASUALI E AGENTI MUTOGENI.

PATOGENESI
iniezione, mutazioni  che porta la cellula a diventare una cellula neoplastica latente

promozione, ulteriori mutazioni causano l’attivazione e forte proliferazione della cellula neoplastica.

progressione, le ultime mutazioni provocano l’invalidità del tumore (tumore maligno)

se la mutazione colpisce un gene addetto agli enzimi riparativi del DNA abbiamo la così detta fragilità genomica che porta a un aumento della velocità di formazione del tumore.

CARATTERISTICHE MORFOLOGICHE DELLA CELLULA NEOPLASTICA
 diminuzione del volume cellulare
 variazione della sua morfologia esterna
 ipertrofia del nucleolo
 alterazioni del nucleo
     forma
     dimensioni
     numero
     colorabilità (ipercromatico)
 alterazione dei mitocondri

GENI RESPONSABILI 

oncogeni: geni recanti mutazioni attivanti che portano alla formazione di cellule tumorali, si comportano come geni dominanti e sono indicati con acronimi di tre lettere (ras,raf)

protooncogeni: sono geni che sono addetti alla proliferazioni cellulare e inibizione, sono responsabili della produzione di molti fattori di crescita, traducono proteine per la trasduzione  di molti segnali un esempio sono gli enzimi chinasi.
Ad esempio le ras sono proteine che se fosforilate causano la trasduzione di un segnale di proliferazione cellulare, nei tumori se una ras è mutata e non riesce più dissociarsi dal GTP per tornare con un GDP allora il processo di trasduzione è continuo e quindi anche gli stimoli per la proliferazione

le mutazioni che trasformano un protoncogeno in un oncogeno sono
Mutazioni puntiformi
amplificazione genica
delezione 
traslocazione
Sono chiamate mutazioni oncogeniche.

(Di seguito sono riportati esempi di geni e proteine mutate che fungono per lo più da oncosopressori)

Esempio:
traslocazione 9-22, una sezione del cromosoma 9 viene tagliata e finisce sul cromosoma 22 e una sezione del cromosoma 22 finisce sul 9 questa mutazione causa la leucemia melodie cronica.
La formazione del nuovo cromosoma 22 è detto cromosoma philadelphia, tipica nel 90% dei casi di chi ha un linfoma melodie cronico.
il gene portato sul cromosoma 22 produce una proteina molto simile a quella nativa ma costruttivamente attiva e che quindi causa proliferazione incontrollata.

Esempio 
Traslocazione 8-14 o traslazione 2-8 
In questo tralocazione che causa il linfoma di Burkit generalmente una proteina trascrizionalmente attiva viene soppressa, non venendo più prodotta, questo favorisce la proliferazione e quindi la formazione di neoplasie.

Geni oncosopressori,  geni che recano mutazioni inattivanti, questi geni si compartano come geni recessivi.
la scoperta è stata fatta facendo unire cellule tumorali con cellule sane e si è visto che il carattere fenotipico è stato corretto, in tal modo si spiegano quei rari casi di tumori ereditari.

la mutazione della proteina P53 porta all formazione di tumori.
questa proteina è specializzata nel momento in cui si avvertono danni al DNA lei porta all’induzione dei sistemi riparativi che se falliscono scatena la via apoptotica.
Se il gene p53 è mutato i sistemi riparativi vengono a mancare e quindi le mutazioni provocate dai danni persistono causando la formazione di neoplasie maligne.

geni riparativi del DNA —> BRCA1, BRCA2 e RAD51
una mutazione di questi gene porta alla formazione del cancro (cancro al seno)

RETINOBLASTOMA
è una patologia tumorale che si verifica per l’inattivazione  di entrambi i geni Rb presenti nel DNA.
è quindi necessario che due eventi  mutazioni colpiscano entrambe gli alleli, ma è statisticamente dimostrato che solitamente uno dei due alleli è generalmente già mutato e quindi basta un unico colpo per  determinare la formazione della cellula tumorale.

questo è un tipico caso di tumore ereditario.
Questo gene traduce in una fosfoproteine, importante per il ciclo cellulare.
Questo tipo di tumore copiste solitamente la retina e in una fase più tardiva anche altri organi.

Un altro gene colpevole di tumori è il gene TS che se viene inattivato porta alla formazione di neoplasia. questo gene codifica per proteine inibitorie del ciclo di mitosi 

geni che sono responsabili della crescita mono-stratificata è il gene NF2.

I DUE PUNTI CEL CICLO CELLULARE CHE VENGONO TENUTI SOTTO CONTROLLO DAI GENI SONO IL PUNTO G1-S E IL PUNTO G1-M

Esempio:
geni TS gruppo di geni di cui fa parte il gene RB1 e produce la proteina pRB che controlla il ciclo cellulare G1-s.
la sua inattivazione, per fosforilazione ad opera di ciclone e chinasi permette di far entrare la  cellula nel ciclo cellulare e andare in mitosi, la sua mutazione provoca un inattivazione continua che porta alla formazione di tumori.

la proteina TP53  blocca il ciclo cellulare in G1-s per quelle cellule con il DNA leso e permette a loro di ripararlo se possibile o se no andare in apoptosi
(responsabile di tumori multipli)

esistono altri geni come le p14 e p16 che agiscono su queste proteine appena dette per regolarle a loro volta.
la p14 è  una proteina che regola la pRB, questo grazie all’inattivazione delle chinasi che non potendo più defosforilare la pRB la fanno rimanere nello stato inattivo

la p16 agisce sulla TP53 che a sua volta regola la proteina p53.

questo sistema di regolazione si trova nel gene CDKN2A

TAPPE EVOLUTIVE DEL TUMORE
  • autonomia replicativa
  • riduzione della possibilità di andare incontro ad apoptosi
  • acquisizione replicazione illimitata
  • angiogenesi
  • perdita differenziamento cellulare con le proteine di adesione
  • invasività

Quindi ricapitolando i fattori genetici che portano alla formazione di tumori sono

  • perdità dei fattori di controllo di replicazione
  • perdita dei fattori di controllo della morte cellulare
L’IMMORTALIZZAZIONE
é un fenomeno che accade nelle cellula tumorali e non in quelle sane, questo perché nelle sane i telomeri dopo ogni replicazione si accorciano leggermente, e gli enzimi adibiti alla loro ricostituzione non sono molto espressi.
Nei tumori queste telomerasi sono invece molto espresse e questo provoca il fatto che a ogni duplicazione la cellula non rischia di perdere DNA una volta finita la sequenza telomerica.


METASTASI
la metastasi è l’espansione della tumore che inizia a invadere i tessuti vicini, quando questo succede le cellule tumorali grazie a un apparato di messaggeri chimici autocrini riescono a muoversi oltre la membrana basale e a arrivare al flusso ematico, dove possono bloccarlo causando ischemia o grazie al angiogenesi collegarsi al flusso di sangue centrale e costituire una via ematica propria, che nutre il tumore e gli permette di espandersi( questo solo se il tipo cellulare del tumore esprime proteine angiogeniche)

per dare inizio alla metastasi, la cellula tumorale deve disgregare la membrana basale, sulla quale ha perso già da tempo la propria adesività con la perdità del differenziamento.
Viene disgregata grazie al rilascio di enzimi collagenasi e proteolitici.

Le metastasi solitamente le troviamo in siti specifici:
deposizione di cellule tumorali in cavità
spostamento apptraverso la via linfatica
spostamento attraverso la mia sanguine.

DIAGNOSI
-pap test
-biopsia del tessuto  sospettato di tumore



I TUMORI I TUMORI Reviewed by Stefano on 11:33 Rating: 5

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