LA GUARIGIONE


L'esito di un processo infiammatorio è la guarigione.
La guarigione può essere totale e in quel caso la chiamiamo rigenerazione oppure parziale e prende il nome di riparazione

La rigenerazione è la sostituzione dei tessuti morti con altre cellule dello stesso tipo del tessuto, che provengono dalle cellule sane del tessuto ancora vive dopo l’infezione, solitamente un tessuto non prolifera, ma per la guarigione, i macrofagi rilasciano una serie di sostanze chimiche che sono mirate a indurre la proliferazione delle cellule vive fino nel sito danneggiato.

La riparazione riguarda quelle cellule che invece non possono replicarsi e sono bloccate in una fase chiamata G0, un esempio sono le cellule cardiache e quelle nervose.
Le cellule del cuore non possono replicarsi, cosi dopo un danno come l’infarto, le cellule che sono morte non possono essere sostituite da cellule dello stesso tipo, ma dopo che i macrofagi hanno eliminato le cellule morte, quel tessuto cicatrizza formando nuovo tessuto fibrotico.
Le cellule di questo tessuto rilasciano collagene che ripristina la situazione iniziale con la perdita funzionale del tessuto stesso

la riparazione del tessuto avviene per fasi:
  • danno che porta a emostasi
  • infiammazione con attivazione macrofagi
  • migrazione cellulare, i fibroblasti attivati formano un tessuto granulare 
  • rilascio di collagene di tipo III
  • cicatrizzazione iniziale il collagene di tipo III è sostituito da quello di tipo II
  • cicatrizzazione finale





Le cellule staminali sono usate per riparare dei danni da patogeni o altri agenti, questo perché una cellula staminale può differenziarsi in un altri tipo di cellula , guarendo magari tessuti lesi.Questo processo indotto dalle staminali non è un meccanismo generalizzato che accade sempre, le stesse cellule differenziate hanno già un buon grado di rigenerazione se sottoposte a determinati fattori stimolanti.
Un esempio classico è quello del fegato, uno degli organi che tende a rigenerarsi più velocemente nel nostro organismo, entro ovviamente certi limiti. Facendo uno studio su epatociti in via di replicazione dopo che il fegato è stato dannegiato da una noxa come alcool o infezioni, le cellule centrali al lobulo epatico, quelle ce circondano il sinusoide, iniziano a replicarsi probabilmente stimolate da fattori rilasciati dall'endotelio vascolare centrolobulare. Analisi proteomiche su epatociti in via di replicazione hanno mostrato un aumento della concentrazione della proteina Akt, una delle proteine appartenenti al pathway PI3K/Akt che è coinvolta nella stimolazione dei processi di moltiplicazione cellulare.
Questo processo replicativo si mantiene fino a che il fegato non subisce un carico di danni eccessivo, che porta il tessuto a un processo infiammatorio causato dalla necrosi degli epatociti morti con conseguente attivazione delle cellule stellate di ITO e macrofagi epatici di Kupffer, che mediante stimolazione citochinica differenziano a miofibroblasti portando alla formazione di un fegato cirrotico causando ipertensione portale e insufficenza epatica (i danni al fegato in modo particolare quelli da etanolo verrano trattati in un secondo post) 




cellule staminali unipotenti—> sono cellule che differenziano in un unico tipo cellulare

cellule staminali multipotenti —> sono cellule staminali che si differenziano in più tipi cellulari.

Le cellule staminali hanno una divisione asimmetrica, perché le due cellule figlie subiscono differenti destini, una si differenzia e l’altra continua a dupplicare fino a formane un pull di cellule staminali.
Le cellule staminali sono bombardate da segnali chimici che le inducono a differenziarsi nel tipo cellulare, i segnali chimici sono dipendenti dal tessuto in cui devono differenziarsi.

FERITE CUTANEE
  • Ferita di prima intenzione, sono ferite piccole, vengono riparate avvicinando i lembi e riparati
  • Ferita di seconda intenzione, sono ferite più pericolose e profonde, il rischio di infezione è alto, per questo motivo viene riparata prima con tessuto connettivo con il risultato finale che il collagene di tipo II che sostituisce quello di tipo III crea una struttura più resistente ma molto meno elastica

Nella ferita di seconda intenzione i miofibroblasti assumono un fenotipo contrattile che sparisce poi a cicatrizzazione completa.

FATTORI CHE INFLUENZANO LA GUARIGIONE:

Infezioni: le infezioni sono una causa di danni ulteriori al tessuto che è sano, perché  sia loro che attaccano i tessuti circostanti che l’azione del S.I  provoca dei danni che estendono la lesione iniziale.

Apporto ematico: la presenza di vasi sanguinei è essenziale per poter portare nel sito infetto i macrofagi che ripuliscono e scatenano i segnali di riparazione e per permettere a fibrogeno e piastrine di arrivare nel sito e riparare i danni

Glucocorticoidi: il cortisone è un composto che impedisce la cicatrizzazione, è importante in quando alcune parti del nostro corpo non devono presentare cicatrici, per esempio nel ambito medico il cortisone  usato per evitare che la cornea cicatrizzi e causi opacità della vista.

COMPLICAZIONE DELLA GUARIGIONE
  • infezione
  • chiloide, proliferazione eccessiva del tessuto di guarigione causando fibrosi
  • deiscenza, riapertura delle cicatrici.
Il fegato è un organo altamente specializzato per autoriparazioni, è formato da lobi e ogni epatocita è soggetto a inibitori che evitano che le cellule continuino a proliferare.
Quando uno dei lobi viene asportato, le altre cellule ancora presenti iniziano a sostituire il pezzo mancante, proliferando velocemente.

Questo sistema però funziona fino a quando il danno non è continuo, se un soggetto assume a grandi quantità alcool per un tempo prolungato, danneggerà il fegato, che continuerà a autoripararsi fino a quando non riuscirà più a farlo e allora inizierà a produrre noduli di collagene che trasformano il fegato sano in uno cirrotico.

LA GUARIGIONE LA GUARIGIONE Reviewed by Stefano on 22:35 Rating: 5

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